I dati circolanti, attraverso l’applicazione, saranno protetti, tracciati, crittografati e certificati mediante blockchain. Questa tecnologia prende le mosse dal mondo aziendalistico, della finanza, delle pubbliche amministrazioni e degli operatori logistici ed è, generalmente, posta in relazione con i bitcoin e della virtual currency. Negli ultimi anni, tuttavia, la blockchain sta seminando nuove opportunità di gestire in modo innovativo i rapporti, le transazioni, i contratti, le modalità di controllo e di identificazione anche in tanti altri settori come il retail, il manufacturing, la filiera del food e la Smart Agriculture, migliorando la sicurezza e la tracciabilità dei dati e affermandosi, a tutti gli effetti, sullo scenario mondiale un nuovo concetto di trust.
Tra i big players che fanno uso di blockchain, ricordiamo, nel mondo del food, Carrefour, Coop Italia, Conad, Selex, Pam Panorama, che desiderano rispondere a
una domanda crescente dei clienti, che vogliono sempre più maggiori garanzie non soltanto sulla qualità dei prodotti, ma anche sulla loro sicurezza e sull’eticità e sostenibilità dei processi produttivi e di filiera. Nel mondo della moda, il gruppo LVMH ha lanciato una piattaforma di derivazione crittografica, per la vendita dei prodotti degli oltre 60 marchi che esso gestisce.
L’utilizzo della blockchain ha risvolti positivi e interessanti anche in termini di marketing, dal momento che i dati rimangono di proprietà di chi si trova nel circuito. Nella fattispecie, questo gioca a vantaggio dei commercianti che, apprendendo i bisogni e le preferenze dei clienti, può ideare delle campagne o delle offerte ad hoc.
Il meccanismo che si andrà a innescare avrà un forte impatto positivo sull’economia locale, dal momento che consentirà che il denaro continui a circolare all’interno del territorio, a beneficio di chi lo vive e di chi vi lavora, disincentivando gli acquisti on-line sui siti e-commerce dei big players (Amazon, Ebay etc.), a vantaggio dei piccoli commercianti e artigiani.