L’Oasi Lycaena prende nome dalla licena delle paludi (Lycaena dispar), farfalla in forte declino in tutta Europa ma ben presente in questo sito.

L’area è stata acquistata dalla Provincia di Venezia nel 2004 ed è stata oggetto di un’importante operazione di riqualificazione.
L’area è attraversata da due fiumi, il Marzenego e il Rio Roviego, che accompagnano il visitatore nel corso di tutta la sua permanenza nell’oasi.

L’area è stata rinaturalizzata e l’intervento idraulico del Consorzio di Bonifica, avvenuto tra il 2006 e il 2009, insieme alla ricomposizione ambientale, hanno consentito l’incremento della biodiversità e la valorizzazione naturalistica dell’oasi.

L’area presenta una folta vegetazione igrofila, con giunchi, carici, salici bianchi, olmi, platani, pioppi, frassini, aceri e farnie. Oltre a ciò, passeggiando tra il verde, sarà possibile imbattersi in ontani, noccioli, viburni, biancospini, noccioli e sanguinelle, orchidee, iris giallo, aristolochie, gigaro.

Numerose sono le specie di uccelli presenti e osservabili dai visitatori: la poiana, la gazza, le cince, il fringuello, il codibugnolo, il colombaccio; il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, l’airone cenerino e il raro airone bianco maggiore; il tarabusino, la cannaiola e il martin pescatore.
Tra i mammiferi, il riccio, la donnola, il moscardino, la lepre, la volpe, il tasso, e la talpa.
Tra gli insetti ricordiamo la farfalla Lycaena dispar le libellule e il ditisco. Tra i rettili, la testuggine palustre, il ramarro, la natrice o biscia d’acqua ed il carbonasso. Tra gli anfibi la rana verde, il rospo smeraldino e il tritone.

Orario: visitabile gratuitamente e liberamente tutto l’anno, dalle 9 alle 18, da marzo a aprile ogni prima e terza domenica del mese e le festività, da novembre a febbraio la prima domenica del mese.

Biglietto: accesso gratuito.

Offerta: visite guidate, laboratori didattici, doposcuola, centri estivi, pic nic, merende, feste di compleanno, feste di laurea, letture nel bosco.

Credits
Foto a cura di Luigi Fardella