Il Bosco del Parauro inizia a formarsi tra il 1993 e il 1994, a seguito di un processo di piantumazione, di circa 40.000 piante di specie autoctone, volto a contrastare la crescita di conifere e specie esotiche e di ricreare un ambiente naturalistico che richiamasse i boschi che, un tempo, popolavano queste zone.
Oggi, il bosco si estende per 15 ettari e ha assunto un’impronta preminentemente naturalistica con funzione didattica, inserendosi perfettamente nel contesto della centuriazione romana (o graticolato romano), realizzata attraverso la trasformazione dell’area agricola qui precedentemente sita.

Il bosco del Parauro ospita un’enorme varietà di flora e fauna autoctona. Potrete passeggiare tra piante di farnia, carpino, acero, frassino, pioppo, tiglio, olmo, ciliegio selvatico, nocciolo, sanguinella o biancospino. E non sarà per voi difficile imbattervi negli abitanti di questo piccolo ecosistema. Potrete incontrare la rana verde, la rana di lataste, il tritone punteggiato, l’upupa, lo sparviere, il gufo, lo scricciolo, il pettirosso, il tordo, cesene, fringillidi, la natrice, il biacco, il pipistrello nano, il riccio, la volpe e, più raramente, il topolino dei boschi.

Il bosco ospita 2 stagni, habitat di anfibi e insetti acquatici. 

Orario: visitabile gratuitamente e liberamente tutto l’anno, dalle 9 alle 18, da marzo a aprile ogni prima e terza domenica del mese e le festività, da novembre a febbraio la prima domenica del mese.

Biglietto: accesso gratuito

Offerta: visite guidate, laboratori didattici, doposcuola, centri estivi, pic nic, merende, feste di compleanno, feste di laurea, letture nel bosco.

Credits
Foto a cura di Luigi Fardella