L’oasi naturale delle Cave di Noale, si estende per 38 ettari e, nella zona orientale è attraversata dal Rio Draganziolo. L’area è il risultato della cessazione delle attività di scavazione di argilla, che hanno interessato la zona per un ventennio.
Il susseguirsi degli eventi atmosferici ha favorito la colonizzazione delle zona da parte di diverse specie vegetali. Si è così creata una zona umida di grande pregio naturalistico caratterizzata da un’elevata variabilità ambientale, che ha favorito la colonizzazione dell’area da parte di un discreto numero di specie animali (uccelli, pesci, anfibi). L’oasi rappresenta quindi un importante serbatoio di biodiversità e una fondamentale zona di rifugio per la fauna selvatica.
La vegetazione si caratterizza per la presenta di un folto canneto oltre a carici, tife e la Nymphea alba. In primavera fiorisce Iris pseudacorus, tingendo di un giallo vivo tutta l’area. Si possono, inoltre, trovare diverse specie pioniere e igrofile, come salici, pioppi e ontani.
Ricca di avifauna, l’oasi ogni anno ospita tre coppie nidificanti di airone rosso, specie sempre più rara negli ambienti di pianura; tra le principali specie presenti nell’oasi si segnalano: l’airone cenerino, la garzetta, la nitticora, il tarabuso, il tarabusino, il porciglione, il migliarino di palude, la folaga, la gallinella d’acqua, il martin pescatore, il tuffetto; negli stagni meno profondi si possono avvistare diverse specie di limicoli (piro piro boschereccio, corriere).
Da segnalare la saltuaria presenza del falco di palude e del cavaliere d’Italia. Degna di nota è la presenza della testuggine di palustre (Emys orbicularis), specie ormai rara e minacciata.
Credits
Foto a cura di Luigi Fardella