Il Duomo di Mirano, intitolato a San Michele Arcangelo, ha origine conventuale. Nel XV secolo, la pieve fu sede del priorato dell’Ordine degli Agostiniani. Nel 1477 venne inglobata al convento della Congregazione di San Giorgio in Alga di Venezia, fino a che, nel 1668, i suoi beni vennero venduti dalla Serenissima Repubblica di Venezia al priore del Convento della Lattuga.

Il 6 luglio 1680 iniziarono i lavori che portarono alla costruzione della chiesa che conosciamo oggi e, il 3 giugno 1696, venne consacrata dal Vescovo della Diocesi di Treviso, Giovanni Battista Sanudo. A partire da un secolo dopo, nel 1768, la Chiesa iniziò a essere gestita dal clero della Diocesi, fino a quando, nel 1771, divenne Chiesa Arcipretale.

A fianco del Duomo troviamo la “Scoletta”, cappella in stile rinascimentale, che fu sede della confraternita del Santissimo Sacramento, mentre, oggi, è sede della parrocchia ortodossa rumena.

Lo stile estremamente semplice, quasi spoglio, che caratterizza sia l’esterno che l’interno del Duomo, è compensato dalla presenza di diverse opere d’arte. La navata della chiesa è sovrastata dal Giudizio Universale di Giovanni de Min, mentre le composizioni scultoree, che decorano l’altare maggiore e ritraggono gli angeli e San Michele, sono opera di Giuseppe Torretto, maestro del grande Antonio Canova. È possibile, poi, ammirare una pala recante il Miracolo di Sant’Antonio, realizzata da Giambattista Tiepolo nel 1760, oltre a quella realizzata da Paolo Fiammingo, nel 1583, per l’altare di S. Girolamo.

Il campanile è un tipico esempio di costruzione settecentesca dalle forme sobriamente barocche, elegante ed armonioso si inizia su una base a bugnato di pietra d’Istria, mettendo in vista la piacevole struttura in mattoni. Sopra il portare reca la data di costruzione, 1737.

Infine, il Duomo ospita l’organo Mascioni opus 442, datato 1931.

Credits: 
Foto a cura di Luigi Fardella