Un’elegante architettura, un affascinante caratterizzazione paesistica. Villa Bianchini è un’altra delle Ville Venete che sorgono all’interno del territorio di Mirano.
Adagiata lungo un corso d’acqua, ne abbiamo notizia a partire dal XVII secolo. Al tempo, la dimora apparteneva alla famiglia Marini che, verosimilmente, ne ordinarono la costruzione. Nel 1740, la villa passò agli Angeloni, che apportarono al complesso notevoli migliorie architettoniche e artistiche.
Degno di nota, è il fatto che la famiglia commissionò a Giandomenico Tiepolo, figlio maggiore di Giambattista, a realizzare un affresco che andasse a decorare il soffitto della prima stanza a destra del salone del piano terra: “Il Merito e la Fama”.
Gli interventi coinvolsero anche le adiacenze e il parco, progettato per mostrare diversi tagli paesaggistici così da offrire, sia agli abitanti della villa, sia al visitatore occasionale, molteplici scorci suggestivi.
Nell’Ottocento subentrarono i Bianchini, nome con il quale la villa è ancora conosciuta.
La villa è immersa in un vasto parco, nel quale si possono ammirare, variamente sparsi, tra il verde del prato, specie annose testimoni del tempo passato. In origine era presente anche una grande peschiera che veniva alimentata dal rio antistante la villa, come segnalato in un documento del 1790; già nella denuncia al catasto austriaco la grande vasca non era più segnalata all’interno della proprietà.
La villa, ora nota con il nome di Bianchini, al momento dell’acquisizione da parte dell’Ente Mariutto, a fine anni ’70, fu denominata “Villa I Maggio”.
Attualmente la Villa è di proprietà del Comune.
Credits
Foto a cura di Luigi Fardella